Io e te fuoco,

e la potenza creatrice della terra

dell’acqua che scioglie la terra

dell’aria che asciuga l’acqua

e poi tu, fuoco

il mio fuoco

purificatore

sancitore

un’altra prova del fuoco, per quello che verrà

gli elementi

il fato

la speranza

io e te, fuoco

oltre questo cielo

oltre queste lacrime

che hanno bisogno di uscire

per tutte le tensioni di questi anni

alla ricerca della purezza assoluta

della verità

Dei miei salti sul fuoco dei tempi antichi dei campi scout

Tutti i miei salti

Saltavo felice e gioiosa

Io cerbiatto perseverante

Io bimba impaurita

Io che cercavo la vita

Come quella volta che nel fuoco inciampai

Io gambe fragili

Io passo più grande della gamba

Tra la paura di tutti, e Ferruccio che venne da dietro e mi tirò via

Come un mio angelo custode

Come tutti i miei angeli custodi che sempre, nonostante tutto, mi hanno sempre salvato

Senza che io lo chiedessi

Senza che io lo sapessi

E mi hanno permesso di arrivare oggi

In questo atomo infinito di gioia.

Io e te, fuoco

Tu che stai dando colore alla Dea Madre che con le braccia aperte danza alla vita e raccoglie in sé più di quello che so immaginare I due danzatori di tango, il fuoco che entra nella gonna

Ed il mio naso che cola, cola con le lacrime di una vita che si sciolgono, evaporano davanti a questo fuoco infinito che sta diventando fumo e pian piano riprende il suo corso

E diventa vento

Diventa vita.

È ora di asciugare le lacrime, ora.

La mia danza con la vita mi aspetta

E quando me ne scorderò la Dea Madre sarà lì per ricordarmi che cavolo, non so come, ma ce l’ho fatta. Non so come perché è il mio angelo custode che lo sa.

Non io.

SCRITTA DURANTE IL CORSO DI CERAMICA RAKU E COTTURA NEL FUOCO DI MARA FUNGHI – SORANO (GR)